Si rischia il blocco del mutuo se si hanno debiti con l’Agenzia delle Entrate? Saperlo è importante, è una situazione che può riguardare tanti contribuenti.
Riuscire a gestire tutte le spese è diventato ormai sempre più difficile, anche avere un lavoro che può garantire un guadagno sicuro non sembra essere più sufficiente a far fronte a tutto. I problemi possono subentrare anche semplicemente con i conti ritenuti di ordinaria amministrazione, ma non può che andare peggio se dovessero subentrare delle emergenze che non erano state preventivate. Avere debiti con l’Agenzia delle Entrate può essere quindi più facile di quanto si possa pensare, sia per i liberi professionisti, chiamati a pagare in autonomia tasse e contributi, sia chi invece è un dipendente.
Non si può evidentemente pensare che questa situazione possa essere esente da conseguenze, anche se non tutti sanno bene quali possano essere. Il timore di molti è che l’ente possa rivalersi su uno dei beni più importanti, la casa, a maggior ragione se non si è ancora finito di pagarla e si ha ancora un mutuo attivo, con il rischio quindi di ritrovarsi senza un posto dove vivere. È davvero così o si tratta di un timore infondato? Chiarirlo non può che essere importante.
Agenzia delle Entrate e debiti: cosa accade a chi ha o vuole chiedere un mutuo?
Avere contratto un mutuo per acquistare una casa è una situazione comune a tantissimi italiani, che si ritrovano a fare non pochi sacrifici pur di ottemperare agli obblighi previsti. A volte però possono subentrare problemi imprevisti, come un calo o una perdita di lavoro, che possono avere conseguenze pesanti, al punto tale da ritrovarsi con debiti pesanti con l’Agenzia delle Entrate. C’è il rischio che l’ente si rivalga sul finanziamento per ottenere quanto gli spetta o sono altre le conseguenze previste?
Il blocco del mutuo non è certamente una conseguenza automatica che può esserci in casi simili, ma sicuramente si finirà sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia, che dovrà valutare la situazione economica dell’utente. Inevitabilmente, si dovrà verificare se i problemi siano reali o se ci sia semplicemente evitando di saldare le proprie spettanze, sperando di fare i “furbi”.
Ma cosa accade se le pendenze sono già esistenti e si vuole comunque chiedere un mutuo? Ci sono dei passaggi determinanti per ogni banca, che ha bisogno di sentirsi tutelata, così da avere la garanzia quasi assoluta di non andare incontro a situazioni gravi. Il primo passo che viene compiuto dall’istituto di credito consiste nella valutazione della situazione finanziaria del richiedente, così da accertarsi su eventuali debiti fiscali in essere. La concessione o meno del finanziamento dipenderà dalla portata dei debiti, se si tratta di una cifra più o meno irrisoria la pratica potrebbe essere comunque accettata.
Ben diverso potrebbe essere il quadro se l’Agenzia delle Entrate ha già iscritto un’ipoteca sull’immobile, in questo caso la bocciatura potrebbe essere probabile. Non solo, il mancato saldo dei debiti può portare a un pignoramento, eventualità pericolosa per ogni banca.
Chi vorrebbe evitare imprevisti dovrebbe valutare con l’Agenzia delle Entrate un piano di rateizzazione per rientrare dai debiti e cercare di essere regolare con i primi pagamenti. Questo comportamento può essere ritenuto un esempio di affidabilità da parte della banca, al punto tale da dare l’ok, anche se risulta essere difficile generalizzare, eventuali rifiuti non possono essere esclusi.