Cosa accade quando si cambia gestore e si decide di non pagare l’ultima bolletta di quello precedente? La legge chiarisce ogni dubbio.
Soprattutto con l’avvento del mercato libero, sono stati molti i casi in cui un utente, dopo essere passato alla concorrenza, ha scelto di non pagare l’ultima fattura del vecchio gestore. Una situazione che, spesso, deriva dalla negligenza, ma in molti casi si tratta di una vera e propria strategia per evitare il pagamento.
E proprio in risposta a questo fenomeno dilagante, i fornitori si sono tutelati avvalendosi dalla legge qualora vi siano casi in cui l’utente, dopo l’emigrazione, ha lasciato l’ultima bolletta nel dimenticatoio, con la speranza che questa venga fatta passare.
Tuttavia, ovunque vi è evasione, non c’è procedura tecnica che possa confondere i creditori. Per questo motivo è bene stare attenti a pagare le ultime bollette anche se si cambia gestore; le conseguenze, infatti, possono essere più gravose del previsto.
Cosa accade se non pago l’ultima bolletta prima del cambio gestore?
Molti credono che, cambiando semplicemente fornitore, si possa ‘scappare’ dal pagamento dell’ultima bolletta. Ma non è così. Il debito accumulato con il vecchio gestore non sparisce nel nulla. Il fornitore precedente ha ancora la possibilità di richiedere il pagamento tramite il cosiddetto Corrispettivo Morosità (CMOR). Questo addebito riguarda le fatture non saldate relative ai tre mesi precedenti, sia che si tratti di bollette energetiche, o quelle relative all fibra e linea fissa.
Il meccanismo del CMOR è pensato proprio per evitare che i clienti possano sviare il pagamento delle bollette semplicemente cambiando gestore. In tal caso, l’importo viene inserito nella nuova bolletta, con la dicitura “Oneri diversi da quelli dovuti per la fornitura di gas/energia elettrica – Corrispettivo CMOR”. Insomma, pensare che il debito venga annullato con un cambio di fornitore è un’idea errata.
E se si sceglie, ancora una volta, di non pagare? Se non si salda il CMOR, la situazione va via via a degenerare. Tra le conseguenze del caso rientra l’interruzione della fornitura: Il nuovo fornitore ha il diritto di sospendere la fornitura del servizio. Oltre a ciò, se il debito continua a non essere saldato, il fornitore precedente potrebbe anche avviare azioni legali per il recupero del credito, con inevitabili costi aggiuntivi che si aggiungono alla somma iniziale.
Nel caso in cui il consumatore ritiene che l’addebito del CMOR sia ingiustificato, ha il diritto di presentare un reclamo formale al fornitore precedente che, dal canto suo, è tenuto a rispondere entro 40 giorni dallo stesso.