La strada verso il risparmio passa attraverso la lettura delle bollette di luce e gas: cerchiamo di capire come leggerle.
Risparmiare sulle bollette di luce e gas è diventata una necessità in tempi di vacche magre e carovita come quelli che stiamo attraversando. Per farlo bisogna partire, come si suol dire, dalle basi ovvero dalla lettura della bolletta. Imparare a leggerla – cosa non semplicissima – è uno step fondamentale per risparmiare.
Diversi passi in avanti sono stati fatti, anche grazie al “pressing” da parte delle associazioni dei consumatori, ma resta il fatto che spesso e volentieri le bollette dei fornitori di gas e luce rimangono piuttosto criptiche, non facili da decifrare all’occhio dell’utente medio che fatica a raccapezzarsi in mezzo al mare di cifre, voci e riferimenti normativi.
Insomma, leggere la bolletta è un duro lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo. Cioè noi, visto che giocoforza siamo i primi interessati a capire come stanno le cose quando si tratta delle nostre tasche. Cerchiamo di capire allora come fare a orientarsi davanti a una bolletta di luce e gas.
Bollette luce e gas: come imparare a leggerle
Prima di tutto partiamo dai dati essenziali: i nostri dati e il tipo di contratto stipulato. Verifichiamo che siano presenti in bolletta prima di passare alla parte delle spese, che devono essere di quattro tipi e che il fornitore è tenuto a differenziare in maniera chiara. Vediamo quali sono le spese che vanno riportate in bolletta.
Innanzitutto c’è la spesa per la fornitura del prodotto (decisiva perché è qui che le società giocano la partita della concorrenza, dato che le altre spese sono uguali per tutti). Le altre tre voci di spesa sono quelle relative ai costi per il trasporto, manutenzione e gestione dei contatori; gli oneri di sistema; IVA e accise. Una volta all’anno troveremo anche il canone Rai addebitato in bolletta.
Come detto le ultime tre voci sono uguali per tutte le società fornitrici. L’unico modo per capire se l’offerta è conveniente è individuare quanto andiamo a pagare a kilowattora (kWh). È questa voce la più significativa, visto che incide per l’80% sulla bolletta dell’elettricità e per il 75% su quella del gas.
Dopo aver individuato la voce di spesa riferita alla materia prima (cioè all’energia) non dovremo fare altro che dividerla per il consumo fatturato e avremo il costo al kilowattora. Questo parametro ci servirà per avere un termine di confronto con le altre tariffe di luce e gas (possiamo trovarle sul sito ufficiale di ARERA).