Attenzione quando preleviamo al bancomat: se notiamo questo i truffatori potrebbero essere dietro l’angolo e rubarci tutto senza neppure sfiorarci.
Non si ripeterà mai abbastanza: i truffatori una ne fanno e cento ne pensano. Per ovvi motivi i malandrini “attenzionano” in maniera particolare carte di debito – i bancomat – e carte di credito. Stando ai dati riportati dall’ultima indagine di Bankitalia, il 4,7% degli italiani negli ultimi due anni ha notato utilizzi non autorizzati delle proprie carte di pagamento.
I malviventi le escogitano tutte pur di raggiungere il loro obiettivo: segnare un segno “più” sul loro conto e un bel segno “meno” sul nostro. E non esitano a servirsi di una tecnologia sempre più galoppante per mettere a segno i loro colpi. Non parliamo delle truffe online (aumentate del 20% l’anno scorso) nelle quali nel 2023 sono caduti 12,7 milioni di italiani.
Insomma, c’è poco da stare allegri. Converrà decisamente di più stare in campana quando andiamo a prelevare allo sportello del bancomat. E facciamo attenzione: se notiamo una cosa come questa faremo meglio a non prelevare. Altrimenti rischiamo che ci svuotino il conto senza nemmeno sfiorarci con un dito.
Mai sentito parlare di shoulder surfing? Alla lettera significa “fare surf alle spalle”. Senza complicarci troppo la vita con l’inglese, non si tratta altro che di una tecnica truffaldina semplice e antica come quella di spiare alle spalle l’utente mentre sta digitando il PIN allo sportello del bancomat.
Come si vede, in questo caso i truffatori non devono mettere in campo chissà quali sofisticate tecnologie: gli basterà mettersi in una posizione strategica per sfruttare il loro colpo d’occhio e la capacità di memorizzare le informazioni (qualità sempre molto acute nei ladri, ahinoi).
Come dicevamo il modus operandi della truffa è semplice: il malintenzionato cercherà di avvicinarsi il più possibile – ma senza dare troppo nell’occhio – in modo da poter sbirciare sopra le nostre spalle mentre siamo impegnati a digitare il PIN. Attenzione anche agli sguardi troppo insistenti dagli angoli laterali.
In altri casi la tecnica dello shoulder surfing può sfruttare invece dispositivi come piccole telecamere nascoste per registrare i movimenti della vittima designata, magari facendosi aiutare da un complice che cerca di distrarre l’utente al momento giusto per fargli digitare il codice del bancomat senza copertura.
Dopo aver ottenuto il PIN i criminali potrebbero cercare di rubarci fisicamente il bancomat o tentare di clonarlo. Come difendersi? La migliore difesa resta sempre quella di coprire il tastierino con la mano libera, facendo attenzione se notiamo qualcuno avvicinarsi troppo, pronti a interrompere subito l’operazione.
Quando si tratta di prelevare faremo bene poi a scegliere ATM all’interno di banche e centri commerciali: luoghi più sicuri, insomma, dove i truffatori fanno più fatica ad agire inosservati. Evitiamo anche gli orari di punta, troppo affollati e a rischio di occhiate indiscrete.
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