Sciopero trasporti, l’Italia si ferma ancora: cosa succede?

L’Italia si ferma ancora con la conferma dello sciopero dei trasporti. La situazione appare davvero complessa così come i tanti disagi all’orizzonte.

Ancora una volta ci troveremo di fronte a una giornata complessa che coinvolgerà diverse città che si muovono per lo stivale.

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Sciopero dei trasporti in Italia (ANSA) PortaleGiovaniMugello.it

Tutto è iniziato, alla base di una settimana terribile, con la tragedia di Genova dove un capotreno è stato accoltellato a Rivarolo. Un episodio inaccettabile che ha portato al primo sciopero, quello che ha fermato diversi treni per protesta per la mancata sicurezza all’interno di un mondo che non ne ha più.

Ora si tratta invece di una protesta per riuscire ad arrivare al rinnovo del contratto collettivo. Non ci saranno fasce di garanzia come capitato in altre situazioni. I servizi essenziali cambieranno di città in città con novità che andranno monitorate con attenzione. A indire lo sciopero sono stati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. Tutto è stato messo in piedi per lo stallo del rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore. Andiamo dunque a vedere alcuni aspetti più precisi di una giornata che sarà sicuramente molto particolare e per alcuni ingestibile.

Sciopero dei trasporti, cosa accade in Italia.

Lo sciopero inizierà con una manifestazione nazionale prevista a Roma, precisamente davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si trova a Porta Pia. Lo sciopero durerà 24 ore senza alcuna fascia di garanzia oltre a prestazioni ridotte. Lo consente la legge 146 una sola volta nell’ambito della vertenza di rinnovo al contratto.

Sciopero treni in Italia
Cosa accade con lo sciopero? (ANSA) PortaleGiovaniMugello.it

I sindacati specificano che a differenza di altre volte in passato non sarà prevista la garanzia del servizio nelle fasce orarie che vanno a tutelare chi si muove, ma solo quelli che sono servizi totalmente indispensabili oltre a quelli di particolare rilevanza sociale come per esempio il trasporto dei disabili o gli scuolabus per scuole materne ed elementari.

C’è stata grande attenzione stavolta nei confronti dei cittadini con una lettera che è stata distribuita attraverso volantini per spiegare i motivi di questo sciopero e spiegare che non si tratta di un capriccio ma di una situazione molto grave. Si è così chiesta indirettamente la collaborazione dei cittadini delle varie città d’Italia.

I sindacati fanno sapere che lo sciopero non è stato indetto per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2023, esclusivamente ma anche per aprire nel paese una riflessione più generale su un sistema di mobilità collettiva.

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